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LA SINDROME DI

ALIENAZIONE PARENTALE

 

 

 





La Sindrome da Alienazione Parentale (PAS - Parental Alienation Syndrome) è un disturbo che insorge principalmente nel contesto di controversie per l'affidamento dei figli, in cui un genitore (l'alienante) programma e manipola il bambino per denigrare e rifiutare l'altro genitore (l'alienato), senza giustificazioni credibili.

I figli sono le vittime principali dell'alienazione parentale.

Il loro vissuto è profondamente distorto e caratterizzato da un conflitto di lealtà che viene risolto con il rifiuto totale di un genitore.

Il bambino sviluppa un odio o disprezzo ingiustificato verso il genitore alienato, senza che il rifiuto sia motivato da maltrattamenti o negligenze reali da parte di quest'ultimo.

Il bambino usa inoltre accuse, frasi e vocaboli che non sono congruenti con la sua età e il suo sviluppo cognitivo, ma che sono chiaramente appresi dal genitore alienante.

Mima i messaggi di disprezzo.

Il genitore alienante viene idealizzato (descritto come "tutto positivo", senza difetti), mentre il genitore alienato è totalmente svalutato (descritto come "tutto negativo", senza alcun pregio), in un'assenza di ambivalenza affettiva tipica delle relazioni normali.

Il bambino non mostra senso di colpa, dispiacere o empatia per la crudeltà e l'insensibilità dimostrate verso il genitore rifiutato.

L'ostilità si estende, oltre al genitore alienato, anche alla sua famiglia allargata (nonni, zii, cugini) e agli amici, che vengono rifiutati o evitati.

Il bambino è quindi costretto a creare una "falsa realtà" per sopravvivere al conflitto di lealtà, danneggiando il suo equilibrio mentale.

Può manifestare manipolazione nelle relazioni, perdita di rispetto per l'autorità, affettività superficiale o ambivalente, e difficoltà a sviluppare un senso di lealtà e giustizia.

Il genitore alienante ha un bisogno patologico di avere il figlio esclusivamente per sé e usa la separazione come un'opportunità per "vincere" il conflitto e punire l'ex partner.

Il genitore alienato invece vive il dramma del rifiuto del proprio figlio come un'ingiustizia profonda e una perdita insostenibile.

È consapevole della manipolazione, ma si sente impotente.

Soffre inoltre di elevati livelli di stress, dolore, frustrazione e depressione, spesso sentendosi incompreso o inascoltato dagli operatori legali e sociali che non riconoscono pienamente la dinamica dell'alienazione.

Il danno psicologico diventa grave e duraturo ( per approfondire manda un messaggio whatsapp allo psicoterapeuta Gianni Lanari tel. 3473157728 ).


 

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